Celia: ‘Per Abramo difficile progettare azioni di sviluppo turistico’

Il consigliere comunale di Fare per Catanzaro parla delle 'difficoltà del sindaco a progettare una azione seria di sviluppo turistico del territorio'

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“Il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, ha difficoltà nel progettare un’azione seria di sviluppo turistico del territorio e si vede”.
Lo afferma il consigliere comunale di Fare per Catanzaro, Fabio Celia.

“Il quartiere Lido non è a vocazione turistica secondo Abramo – prosegue Celia – e lo conferma nei fatti, non solo a parole. Il quartiere marinaro è abbandonato a se stesso, sporco, con strade assolutamente dissestate ed il lungomare non è certo una vetrina da mettere in bella mostra.
Oltre al caos, che si fa fatica a risolvere sul serio e che difficilmente sarà risolto dai sopralluoghi, manca la cura del verde e dell’ambiente, oltre che l’accessibilità e la sicurezza.

Basta andare sul lungomare di Giovino, definito fiore all’occhiello dal sindaco Abramo, per notare come sia abbandonato, con erbe alte e vegetazione non curata. 
La cura della città – aggiunge Celia – è in proporzione all’amore che si ha per essa. Da quel che si vede sul territorio l’amore manca totalmente ed è evidente a tutti i catanzaresi. 

Siamo nel mese di maggio inoltrato, alle porte di una nuova stagione estiva, che si annuncia ugualmente decadente, esattamente come quella dello scorso anno. Intanto il sindaco Abramo cerca accordi politici, si prodiga per le Europee ed è pronto ad incassare alle prossime regionali quel che ha già concordato con il candidato a  Governatore Mario Occhiuto, sacrificando la propria città per i propri interessi.

Provi a smentire questo, il sindaco. Provi a negare che la città capoluogo di regione anche quest’anno trascorrerà un’estate senza turismo e senza attrattive tali da incentivarlo. 

Tira la solita aria – conclude Celia – anzi, se aggiungiamo la solita problematica rimasta irrisolta del cattivo odore emanato dal depuratore di Lido, è meglio non citarla l’aria. 

Abramo si faccia da parte, perché il suo scarso interesse per le sorti di Catanzaro è ormai palese a tutti i catanzaresi. Senza di lui la città sarà libera di poter diventare un vero capoluogo di regione”.
 

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