Come fu che Carlo l’InTansigente addivenne a più miti consigli

Quasi incredibile e quasi vero, c’è accordo tra le molte anime politiche riunite intorno al Tavolo allargato del centrosinistra, dei Cinquestelle e dei Civici progressisti. A proposito, urge un nome per l’aggregazione: così com’è non entra nei titoli di testa

Più informazioni su

Quando dall’ufficio stampa di Stefano Graziano è arrivata la nota in cui si dava notizia dell’esito positivo della riunione intorno al Tavolo allargato del centrosinistra, dei Cinquestelle e dei Civici progressisti (chiamiamoli così ma è solo un’esemplificazione) in molti si sono dovuti prima sincerare che fosse tutto vero. Quasi increduli, alla fine hanno dovuto cedere alla dura irritualità dell’accaduto: ai confini della realtà c’è una prima intesa tra “i rappresentanti di Partito democratico, Movimento 5 Stelle, Italia Viva, Io resto in Calabria, Articolo 1, Sinistra Italiana, Socialisti, Demos, Centro democratico, Verdi, Movimento europeo Repubblicano, Tesoro Calabria, Calabria aperta, Calabria Civica, A testa alta e Movimento della Sardine” per dare vita “a due tavoli di lavoro, che già a partire da domani pomeriggio inizieranno a lavorare ad un programma comune e all’individuazione del profilo e del nominativo del candidato presidente nonché dei profili dei candidati al consiglio regionale”.

Inutile dire che il pezzo pregiato, tra tutte le componenti, è Tesoro Calabria di Carlo Tansi, detto Carlo l’InTansigente, non per disprezzare gli altri, naturalmente, ma perché se in amor vince chi fugge, in politica vince chi rifugge: dai compromessi, dalle giravolte, dall’aver detto ma non ricordando quanto si è detto, tutti ingredienti che il geologo abborre ma talvolta abbozza e si arrende: come in fondo è avvenuto nelle ultime ventiquattro ore, in cui i fotogrammi del b-movie Graziano-Tansi sono andati a velocità tripla del normale, in una girandola di accadimenti che è perfino difficile montare uno dopo l’altro, tra abiure, inviti, disconoscimenti, offese, insomma tutti gli elementi necessari al lieto fine. Va da sé che si viaggia sempre sul filo dell’imponderabile, non fosse altro che legare i sedici elementi che costituiscono il Tavolo è impresa ciclopica solo a pensarci: se fossero elementi chimici si tratterebbe di legami labili, tipo legami a idrogeno, che basta una carica elettrica un po’ più forte del normale a farli saltare in una sorta di maionese periodica e impazzita. Ma al momento, tutto sembra appianato. Li immaginiamo già, per dire, seduti composti e alfieri di buone maniere, agli estremi opposti del Tavolo, Tansi e Aiello, che furono competitor all’ultimo voto (infruttuoso) nella passata edizione, e, ancora, Incarnato e Cristallo, oppure Fiorita e Graziano, ascoltare compunti le proposte dell’altro e dissentire sempre e comunque all’unanimità dei presenti. Più che un tavolo, un melting pot politico, messo su un po’ per passione e un po’ di più per necessità, che a diventare virtù ci vorrebbe un miracolo e, per questo, con tutta la buona volontà, ci si deve attrezzare.
Come fu che Carlo l’InTansigente addivenne a più miti consigli lo spiegherà probabilmente lui medesimo in uno dei visionari post che pubblica sulla sua pagina social: il cronista non può fare altro che cercare una spiegazione e trovarla nell’opera di pressing esercitata su Graziano dai vertici nazionali (tipo: “Ah Stefanoo, porta pazienza….) e su Tansi dai delegati elettorali Cinquestelle, in special modo Melicchio e Tucci (tipo: “Carlè, ando vai, se il quorum non ce l’hai …). Fosse Arbore di “Quelli della Notte”, parlerebbe di “combinato disposto” tra la necessità di battere la destra e la paura di poterci riuscire, se solo l’unità manifestata negli intenti si traducesse in atti conseguenti. Lo si vedrà a iniziare da domani pomeriggio, appena dopo pranzo, quando si riuniscono i due Tavoli. Anzi, poiché si procede per partenogenesi, e da un Tavolo se ne fanno due, due Tavolini. Che necessitano di un nome, ed è cosa urgente, come fu per il famigerato “Tavolo Massicci”, perché non si può dire ogni volta “Tavolo del centrosinistra allargato, dei Cinquestelle e dei Civici progressisti”, che fino a quando lo si nomina si è già votato. E poi, c’è ora una curiosità suppletiva: come saranno composti i due tavoli. Si potrebbe presumere che al Tavolino Programmi seggano i saggi, quelli che sanno le cose; al Tavolino candidati e liste prendano posto gli scafati, quelli che fanno le cose. Nomen omen: dimmi dove ti siedi e ti dirò chi sei.

Più informazioni su