“Azione” si struttura in Calabria: il futuro ha un cuore antico

Roberto Guerriero è il nuovo segretario provinciale del partito di Calenda, eletto per acclamazione nel primo congresso. Presto l’assise regionale

Azione! Si gira. Si volta pagina, anche in Calabria, anche a Catanzaro. Si impianta sul territorio un nuovo soggetto politico, il partito di Carlo Calenda di Maria Stella Gelmini e di Mara Carfagna, al quale tutta la politica che conta a livello regionale provinciale e comunale dovrà guardare con il dovuto interesse e la necessaria attenzione.

Generico ottobre 2023

È l’auspicio di Valerio Donato che, se pure non ha voluto cariche né ha assunto su di sé carche, si avverte essere primus inter pares di un tavolo che solo a saperlo decifrare volto per volto disvela di quanta Azione sia capace di sviluppare a qui in avanti. Donato, già competitor sconfitto al ballottaggio 2022 da sindaco, porta in dote il gruppo consiliare forte di tre esponenti – lui stesso, Gianni Parisi e Stefano Veraldi – che, se non è il più guarnito è certamente il più attrezzato per un’opposizione puntuale e formalmente non preconcetta. Donato introduce e dà i tempi. In fondo, concretezza e responsabilità, i due pilastri in cui si muove Calenda, sono quelli che ha piantato quando ha assunto la guida della coalizione elettorale perdente alle amministrative 2022.

 

Il commissario regionale Marco Lombardo è molto soddisfatto e d’altra parte non può essere altrimenti dopo aver traghettato Azione dal precipitoso e forse acerbo abbraccio con Italia Viva alla consapevolezza di forza autonoma e in crescita se non proprio esponenziale certo sostenuta. Spera di essere commissario ancora per poco, il tempo di convocare il congresso regionale. Lombardo accampa 4000 iscritti nelle cinque province calabresi e circa 1800 nella sola provincia di Catanzaro, cifre per le quali l’attuale PD, tanto per dire, firmerebbe subito. E che l’acclamato nuovo segretario provinciale, Roberto Guerriero, avvalora subito rivelando che dietro la porta “c’è la fila”, sottinteso di gente che preme per prendere la tessera e partecipar a questa rinnovata voglia di fare politica.

Generico ottobre 2023

Perché in fondo, questa è la robusta novità salutata con grande gaudio: il ritorno della politica vera sotto forma del rituale congressuale, antico quanto il secolo breve e nuovo quanto il millennio che si apre. Con tanto di mozione, unica, e di elezione del primo segretario provinciale, ovviamente per acclamazione e abbraccio collettivo, mentre Fernando Sinopoli, sindaco di Centrache, assume la carica di presidente dell’assemblea provinciale.

Generico ottobre 2023

E con la sfilata preordinata dei segretari e dei coordinatori provinciali e cittadini di tutti i partiti e movimenti, e se anche c’è chi non parla, c’è, come la Lega del presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, comunque non disdegna la presenza in prima fila. Per il resto arriva Marco Polimeni, capogruppo di Catanzaro Azzurra alias Forza Italia, accomunato a Valerio Donato dalla comunanza oppositiva all’attuale giunta Fiorita in Consiglio comunale, circostanza sulla quale non stenta a intravedere una possibile convergenza di tempi, proposte e obiettivi a medio termine, di cui il principale e più concreto, oltre a quello generico del bene comune, è staccarle la spina.

Generico ottobre 2023

Invito che Polimeni estende fin d’ora ad Antonello Talerico, l’altro pezzo da novanta in Consiglio comunale, a capo del gruppo più numeroso e colonna portante di quella che doveva essere maggioranza di centrosinistra all’esito elettorale e che proprio per il suo apporto ha assunto sembianze molto meno caratterizzanti. Talerico chiaramente non cade nel tranello e svicola, se ci sono nodi non è ancora tempo di portarli al pettine.

Generico ottobre 2023

Al microfono sale anche Domenico Giampà segretario provinciale del Partito democratico che fa buon viso a gioco che probabilmente avverte cattivo, davanti a una platea formata per buona metà da esponenti che solo un anno fa probabilmente ancora annoverava di avere tra le fila amiche. E invece… A parte Donato, a parte Guerriero, a parte la lametina Annita Vitale che presenta la mozione, a parte Lombardo, a parte lo stesso De Nisi anche se più indietro nel tempo, a parte il sindaco di Zagarise Domenico Gallelli cui tocca presentare il candidato segretario, quanti i dem che furono e non sono più, per un motivo o per un altro. Mal comune, mezzo gaudio. Perché qui, nella sala dell’albergo che ospita il congresso, di ex di qualcosa o di qualcuno c’è l’imbarazzo della scelta. Basta citare i casi più evidenti perché ancora inquadrati nei gruppi consiliari di provenienza nel portale del Consiglio regionale della Calabria, di Francesco De Nisi a capo di “Coraggio” e di Giuseppe Graziano a capo di “UdC”, ancora per poco, assicurano, il tempo di accogliere il terzo esponente (Billari?) che consenta di costituire il gruppo calendiano. Ci sarebbe da disquisire sulla loro presenza organica nel centro destra che governa la Regione, ma in apertura c’ha pensato Donato a spuntare le spine riconoscendo come per molti versi positiva l’esperienza di Roberto Occhiuto alla guida della Calabria. Solo un po’ accentratrice, semmai, ma chi è senza difetti? O basta rievocare i recenti trascorsi azzurri di Osvaldo Napoli che è intervenuto da Torino, oggi presidente regionale di Azione in Piemonte ma già fiero esponente DC, Forza Italia, Cambiamo, e ancora più fiero cittadino onorario di Squillace, figlio di squillacioti, fratello dell’indimenticato Vito, al quale ha dedicato gran parte del suo appassionato intervento.

Generico ottobre 2023

A ben vedere, un piccolo scorcio da ex (Forza Italia) anche nel sottosegretario FdI Wanda Ferro, che pure fa della coerenza il suo biglietto da visita, e saluta anche lei da remoto, ancora convalescente per i postumi di un brutto incidente domestico. In vena di amarcord, da sottolineare il ritorno pubblico di Domenico Tallini, dopo l’ultima uscita che risaliva addirittura alla primavera 2022 nel ruolo di tessitore (da esponente di Noi con l’Italia) del tentativo mal riuscito di abbozzare una candidatura unica del centro destra nella corsa a sindaco di Catanzaro.

 

Quindi, in sintesi, sicuramente un partito nuovo ma che non disdegna richiami e legami con il passato nobile e nobilitato. Che sicuramente tenta, non ultimo, di colmare il vuoto di un liberalismo moderato ed europeo, riformatore, repubblicano e azionista, come ha declinato con dovizia il senatore Lombardo, calabrese di Martone ma eletto in Lombardia, figlio dell’ex procuratore capo di Catanzaro Vincenzo Antonio Lombardo fino al 2016, predecessore di Nicola Gratteri. Insomma, sommando a tutto ciò il più volte accennato ricordo commosso di Pino Guerriero, padre di Roberto e già esponente socialista comunale e regionale di primo piano, si comprende come si possa dire di Azione a Catanzaro e in Calabria quel che era di un titolo di Carlo Levi di ritorno da un viaggio in Unione Sovietica: il futuro ha un cuore antico.