Sanità, male i livelli essenziali di assistenza: ancora troppe criticità in Calabria

E' quanto emerge dai dati preliminari del Dipartimento programmazione del Ministero della Salute, presentati in un'audizione al Senato

Più informazioni su

Anche nel 2022 in Calabria la maggior parte dei livelli essenziali di assistenza – vale a dire determinate prestazioni sanitarie che le Regioni sono obbligatoriamente tenute a fornire a tutti i cittadini – non saranno garantiti. E’ quanto emerge dai dati preliminari del Dipartimento programmazione del Ministero della Salute, presentati recentemente in un’audizione al Senato.

 

 

Nell’anno precedente, il 2021, la Calabria si trovava sotto soglia in tutte e tre le “macro aree” individuate dal ministero: prevenzione, distrettuale e ospedaliera. Nel 2022, invece, ha guadagnato due punti sopra la soglia della sufficienza (fissata a 60) proprio nell’area ospedaliera. Ma la nostra regione  si trova ancora una volta tra le regioni inadempienti, insieme ad altre come Sicilia, Piemonte, Campania, Sardegna e Basilicata. Sebbene nel 2022 la regione abbia registrato un leggero miglioramento nell’area ospedaliera, con un punteggio due punti sopra la soglia di sufficienza, rimangono ancora gravi criticità.

 

 

In particolare, la mancanza di interventi preventivi di primo livello è evidente, con percentuali di screening per cervice uterina, mammella e colon-retto tra le più basse d’Italia: ad esempio solo il 12,29% delle cittadine calabresi hanno fatto controlli preventivi per cervice, all’8,61% delle aventi diritto invece per la mammella. Anche i tempi di risposta del soccorso regionale sono superiori alla media nazionale, con un intervallo medio di tempo di 28 minuti tra la chiamata e l’arrivo sul posto di un mezzo di soccorso.

 

 

La situazione delle cure palliative è altrettanto preoccupante, con un basso numero di persone assistite all’interno della rete di cure palliative rispetto alla media nazionale. Anche il trattamento socio-sanitario residenziale per anziani non autosufficienti è al di sotto delle aspettative, con solo 24 ogni mille abitanti. Anche i tempi di risposta per interventi come le operazioni per fratture del femore sono ancora troppo lunghi, e la percentuale di parti cesarei rimane elevata, soprattutto nelle strutture con più di mille parti all’anno.

 

 

Un ulteriore problema è rappresentato dall’avanzo di gestione della Regione, che non viene utilizzato per garantire cure appropriate sui territori, come evidenziato dalle previsioni per il 2022. Nonostante la chiusura positiva del bilancio, la situazione generale della sanità calabrese rimane critica e richiede interventi urgenti e mirati per migliorare l’accesso e la qualità delle cure. Una situazione critica che, trattandosi di dati provvisori, si spera di poter vedere “raddrizzata” in sede di ufficialità dei report.

Più informazioni su