Giochi Matematici del Mediterraneo, alunno catanzarese al primo posto

È una grande emozione condividere questo risultato

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    “La matematica si impara giocando”, è questo il motto dell’AIPM, l’Accademia Italiana per la Promozione della Matematica «Alfredo Guido» che, col Patrocinio dell’Università degli Studi di Palermo, è promotrice dei Giochi Matematici del Mediterraneo, cui l’Istituto Comprensivo “V. Vivaldi” di Catanzaro partecipa da anni, coinvolgendo alunni dalla classe terza della scuola Primaria alla classe terza della scuola Secondaria di I grado, in un programma di valorizzazione delle eccellenze che, nella giornata del 18 maggio 2019, ha finalmente premiato la temerarietà, la costanza e la passione dei nostri studenti, con un primo posto per l’alunno Coppola Pierluigi, nella Finale Nazionale tenutasi nella città di Palermo.

    È una grande emozione condividere un tale risultato, non solo per diffondere il significato intrinseco di una tale competizione, che esalta la Matematica cogliendo gli aspetti ludici e rappresentativi di un mondo pronto ad accogliere chiunque abbia voglia di esplorarlo con studio e passione, ma anche per conferire il giusto riconoscimento ai nostri ragazzi che, con grande maturità ed entusiasmo, hanno affrontato e superato le varie prove di qualificazione, tra cui la finale di Istituto e la Finale di Area, in cui sono stati coinvolti studenti da tutta la provincia di Catanzaro.

    È bene ricordare che, in quell’occasione, ben quattro alunni dell’Istituto Comprensivo “V. Vivaldi” si sono qualificati per la Finale Nazionale:

    • Staglianò Giovanni e Nicotera Riccardo (categoria S1);

    • Mancuso Niccolò (categoria S2);

    • Coppola Pierluigi (categoria S3).

    Pertanto, rimarcando l’eccezionale risultato ottenuto da Coppola Pierluigi che, oggi, ha finalmente raggiunto un traguardo inseguito dalla Scuola Primaria, porgiamo le nostre più fervide congratulazioni a tutti i finalisti, con l’augurio che una tale esperienza possa imprimersi positivamente nei loro cuori, a sostegno di un coinvolgimento sempre più sentito nel proprio percorso di crescita personale e conoscenza di se stessi e del mondo che li circonda, “questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi agli occhi, […], ma non si può intendere se prima non s’impara a intender la lingua e conoscer i caratteri nei quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile a intenderne umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro labirinto.” Il Saggiatore, Galileo Galilei (1564-1642)

     

     

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