Catanzaro, le mani di Fulignati sul primato. Il portiere: “A Crotone con rispetto, tutto è ancora aperto”

Per il numero uno giallorosso ventuno clean sheet su trenta gare. Muro ma anche “play” di difesa. Sulla sfida dello “Scida”: «Partita importante, al di là del distacco»

Destino amaro quello del portiere in una squadra di cannonieri: riflettori sempre puntati su chi segna e fa utilizzare il pallottoliere per misurare il punteggio, mai nessuno che sottolinei un pizzico più del dovuto le proprie di giocate, quelle parate che ogni tanto capita di fare quando la palla supera la diga difensiva e che pure sul quattro, cinque, sei a zero consentono di tenere la porta inviolata. Andrea Fulignati ci ha fatto il callo da inizio stagione ad oggi, prendendola quasi a ridere. Ed è arrivato a reinventarsi play di difesa per toccare qualche pallone in più e spezzare l’inoperosità che in alcuni match è stata praticamente una costante dal primo al novantesimo. I dati lo dicono chiaramente: sul primo posto e sulla quasi B dei giallorossi ci sono anche le sue mani. Tra interventi di reni, uscite alte ed impostazioni brillanti anche contro l’Avellino se ne è avuta una riprova.

 

PORTA SERRATA – «Dove si lotta per vincere il portiere ha sempre un ruolo particolare – la sua lettura – si è meno impegnati e questo consente di essere utilizzati di più per la manovra, per costruire. Ovvio, poi, che quando tirano in porta bisogna farsi trovare pronti – ride – in fondo per questo si è pagati». Lui “pronto” si è fatto trovare eccome quest’anno riuscendo a serrare completamente i pali per più di due terzi di campionato. Ventuno clean sheet su trenta incontri sono una statistica che parla da sola : solo dodici i gol subiti distribuiti per di più in una manciata soltanto di gare. «Subito dopo aver incassato la rete dell’Avellino, devo ammetterlo, mi sono arrabbiato – sottolinea – Ero convinto che l’azione fosse in fuorigioco ma a rivederla mi sa che invece fosse regolare. Nelle partite ci sta andare sotto, l’importante è reagire e finirle sempre con una rete in più». Quella rabbia esplosa per un attimo sabato – e costata il cartellino – non è poi così dissimile in fondo da quella già vista contro la Virtus Francavilla per un gol incassato a tre minuti dalla fine con quattro reti di scarto già a favore: sintomo di fame, simbolo di una meticolosa e quasi maniacale voglia di perfezione.

 

 

«TUTTO E’ ANCORA APERTO» – Proprio questo probabilmente ha consentito al Catanzaro di scavare il solco rispetto al Crotone inseguitore. Lunedì le due potenze del torneo si troveranno di fronte allo “Scida” per i novanta minuti decisivi della corsa e Fulignati a questo appuntamento fa capire di aver già proiettato lo sguardo. «E’ una partita senza dubbio importante ed andremo lì con il massimo rispetto dell’avversario, al di là del distacco – il suo giudizio – Il campionato fatto finora è qualcosa di incredibile per noi ma anche il loro cammino è stato di valore. E cosa più importante: i giochi non sono ancora del tutto fatti». Manca un tassello: con le mani o con i piedi bisognerà agguantarlo per completare il puzzle.