Marco e Federica, coniugi presunti killer spietati e sprovveduti

Ancora troppi i punti da chiarire sul perchè e per conto di chi marito e moglie si siano trasformati da un'anonima coppia in sicari PROFESSIONISTI INSOSPETTABILI

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    Di Giulia Zampina

    Marco e Federica. 32 anni lui, 30 anni ancora da compiere lei. Marco e Federica, una villetta a schiera a Falerna, un diploma in infermieristica lei con qualche lavoro saltuario, titolare di una ditta da impianti elettrici lui. Marco e Federica una vita normale, quasi anonima. Una moto, due auto in garage. Una coppia di coniugi che ad un certo punto, bisognerà capire quando e per rispondere a quali ordini, si trasforma in una coppia di killer tanto spietati quanto sprovveduti.

    Spietati e sprovveduti Spietati per il sangue freddo con cui avrebbero agito negli omicidi di Berlingeri e Mezzatesta, sprovveduti per la marea di errori che hanno commesso nella fuga e nel percorso, costruito a ritroso dalla Polizia e dai carabinieri che indagano sui due delitti, per raggiungere i luoghi in cui sono stati commessi i due omicidi. Errori che vanno dall’utilizzo dei propri mezzi, Marco Gallo sempre a bordo della sua moto Enduro e Federica Guerrise con la sua Fiat 600, per altro edizione limitata, fino alle telefonate da e per le utenze che utilizzavano quotidianamente.

    Il primo delitto Marco Gallo e Federica Guerrise, seguendo la cronologia degli eventi, entrano in azione a Lamezia Terme a gennaio 2017 uccidendo un fruttivendolo. Saranno proprio i parenti di Berlingeri a giugno, dopo aver visto le immagini riferite all’omicidio di Mezzatesta, a riconoscere la moto Enduro sulla quale viaggiava il killer del loro congiunto e il casco indossato dal sicario, che allora non aveva ancora una identità. Un’affermazione, captata dalla polizia durante una conversazione tra i parenti di Berlingeri, che gli investigatori ritengono di una tale ingenuità da essere completamente attendibile.

    Progetti di fuga E probabilmente Marco e Federica avevano progetti di fuga. Interrotti dall’arresto di Gallo a fine luglio da parte dei carabinieri. Marco Gallo infatti avrebbe ucciso Gregorio Mezzatesta a metà giugno, ma le tracce lasciate sulla strada percorsa, sia per raggiungere Catanzaro, sia per tornare indietro, erano state talmente tante , che ai carabinieri del comando provinciale dei Carabinieri di Catanzaro era bastato un mese per rintracciarlo. A metà Luglio Marco e Federica avevano concluso le procedure per il rilascio del passaporto, ma, almeno dalle prime risultanze investigative, non sembra ci fossero viaggi prenotati né tanto meno, almeno al momento, risultano ingenti somme di denaro messe da parte.

    Altre vittime? Se la scia di sangue, che gli investigatori stanno seguendo a ritroso, fosse la stessa allora bisognerà capire per conto di chi Marco Gallo e Federica Guerrise hanno agito. Uno stesso mandante? Diversi interessi da regolare con la morte, e soprattutto, ci sono state altre vittime dei due insospettabili killer? Il pensiero va ovviamente all’omicidio non ancora risolto di Francesco Pagliuso che, solo indirettamente però, era legato a Gregorio Mezzatesta, avendo difeso alcuni suoi famigliari durante un processo per un altro omicidio di mafia.

    Silenzio davanti ai giudici Marco e Federica, non è il titolo di una canzone, né il racconto di una storia d’amore. Marco e Federica, al momento, sembrano essere la nuova frontiera dei sicari, assoldati tra gente comune e anonima e pagata non si sa quanto. C’è da pensare abbastanza comunque, tanto da barattare la propria giovinezza, i propri progetti comuni, con il carcere a vita. Ma soprattutto quanto vale il silenzio di due trentenni che, anche davanti all’ipotesi dell’ergastolo, restano muti senza fornire versioni alternative a quelle ricostruite dagli investigatori

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