Il tasso di occupazione in Calabria tra i peggiori d’Italia, siamo secondi solo alla Sicilia

Il rapporto del Centro studi “Tagliacarne” fa riferimento alla fascia d’età 15-64 anni, il dato si ferma al 43,9%

Non basta il dinamismo di alcuni settori dell’economia calabrese, come ad esempio l’agroalimentare – le cui esportazioni indicano una crescita del 36% rispetto al periodo pre-Covid – per sperare nel miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro calabrese. Secondo quanto emerge dai dati tratti da un rapporto del Centro studi “Tagliacarne”, il tasso di occupazione nella fascia d’età 15-64 anni nella nostra regione è tra i peggiori d’Italia: siamo secondi, in peggio, solo alla Sicilia.

Le rilevazioni fatte a giugno dal centro studi mostrano per la Calabria un tasso occupazionale del 43,9%: questo significa che nel bacino complessivo delle persone considerate in età adulta (quasi 1,2 milioni) ha effettivamente un’occupazione meno della metà.
Pesante anche il gap di genere: l’occupazione femminile si ferma al 31,9% in Calabria, poco più di Campania e Sicilia ma comunque separato da un altro abisso rispetto alla media nazionale del 51,4%.
Ancora un volta un quadro desolante che racconta di un tessuto economico e produttivo in enorme difficoltà che non riesce a creare occupazione stabile, soprattutto nel lungo periodo.