Lettera alla Madonna di don Francesco Cristofaro

La missiva del giovane sacerdote è aperta a tutti perché indica un orizzonte di senso: la vita segnata dalla Divina Provvidenza

Una lettera come omaggio, una lettera come esempio. Don Francesco Cristofaro, parroco di Simeri Crichi, sceglie l’epistolografia per tributare, oggi 8 dicembre, riconoscenza a Maria Immacolata. Intento è duplice: raccontare anche la strada della vocazione, della religione come sentiero ineludibile dell’umanità.
La missiva del giovane sacerdote non ha però un solo interlocutore, è aperta a tutti perché indica un orizzonte di senso: la vita segnata dalla Divina Provvidenza .

Scrive uno dei parroci più social e più apprezzati della Chiesa italiana: “ Cara Mamma, desidero – argomenta il giovane parroco, volto conosciuto di padre Pio Tv- scriverti questa lettera, la chiamano lettera “aperta” perché è indirizzata a te, ma la possono leggere tutti. Spero che tante persone possano leggerla non perché sia speciale, ma perché desidero che tutti sappiamo che io sono innamorato di Te.
Ricordi quella volta, quando ancora ero un bambino, avrò avuto sei anni, osservando la nonna materna seduta al camino con la corona del rosario in mano, le chiesi: «Nonna, che cos’è questa catena che usi e cosa dici muovendo le labbra?», e fu quella volta che imparai la preghiera dell’Ave Maria e compresi che attraverso quel rosario, io potevo parlarti e chiederti le grazie. Incominciai a cercare delle immaginette tue in giro per casa, non che i miei genitori fossero tanto praticanti e in un angolo della mia cameretta ho creato un altarino e ti ho offerto le prime margherite raccolte nel prato ma ti ho consegnato anche la mia prima lacrima, la lacrima di un bambino. «Maria – ti dissi – io voglio guarire. Non mi piacciono queste gambe storte. Cado sempre e poi i bambini ridono di me, non mi fanno giocare con loro. Non voglio essere così». Ed ogni giorno mi rivolgevo a te, chiamandoti mamma e tu mi davi le tue carezze e io mi perdevo nella luce dei tuoi occhi, ma non guarivo.

Intanto, passavano gli anni ed io crescevo. Ho iniziato il catechismo, ho ricevuto la mia prima comunione e la chiesa è diventata una nuova famiglia, ma quel desiderio restava sempre vivo in me. Ero triste e infelice.
Ricordi poi quel lunedì dell’Angelo del 1992, in quella chiesa? Non c’era più posto dentro e io ascoltavo in silenzio da fuori ma tu eri la più alta di tutte e io ti guardavo. Canti melodiosi e parole come: «Mettetevi tutti sotto il manto della Madonna… lei vi proteggerà.». Ricordi Madonnina mia come te lo chiesi? «C’è posto anche per me sotto il tuo manto?», e da quel giorno è iniziata una storia nuova.
Ti ho fatto una promessa: annunciare a tutti il Vangelo di Gesù. Ho iniziato a farlo da catechista, poi da giovane impegnato in parrocchia, da seminarista e oggi da sacerdote.
Tu Mamma bella ci sei sempre stata. Ti ho fatto anche penare èh? Mi hai sempre protetto, amato, sostenuto, incoraggiato.
Lo so, ti do tanto da fare. Quando le persone vengono da me e io non riesco ad aiutarle, li mando da te. Quante volte avrai sentito dire: «Mi manda don Francesco…». Penso un bel po’, però sai loro sono tornati a ringraziarmi e, quindi, li ho mandati dalla Mamma giusta. Ti affido tutti. Mostra loro il tuo cuore di Madre.

Mamma cara, sono passati un po’ di anni da quando quel bambino di sei anni ti ha conosciuto. Il mio amore non è mai diminuito. Sei la tutta bella! Come vorrei essere anche io bello. Sei la tutta santa! Come vorrei essere anche io santo. Non so chi leggerà questa lettera. A chiunque lo farà, desidero rivolgergli un invito e un augurio. Apri il tuo cuore alla Mamma Immacolata. Parlale con amore e semplicità. Anche tu sei suo figlio. Oggi io ti auguro di riscoprirti tale. Ti auguro la pace, la gioia, la speranza, l’amore. In me tutto è iniziato con una corona del Rosario e una Ave Maria. Pregala anche tu. Buona festa dell’Immacolata a Tutti.”
Don Francesco Cristofaro ha ricevuto la scorsa settimana, direttamente dal cardinale Angelo Bagnasco, il prestigioso incarico di componente dell’INA, istituto che si occupa di beneficenza e dialogo interreligioso in tutto il mondo.