“I cartelli colombiani preferiscono l’Europa perchè non c’è un vero contrasto alle mafie”

Il Procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, ospite di Giovanni Floris a "Dimartedì": dalla separazione delle carriere al Ponte sullo stretto, lla lunga intervista in studio

Dalla costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina (che “non è una priorità perché prima andrebbero ultimate le altre infrastrutture”), alla separazione delle carriere (che “rappresenta solo il primo passo verso il secondo step, quello che i pubblici ministeri vadano sotto il ministro della Giustizia), stimolato dalle domande del conduttore Giovanni Floris, il Procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri questa sera è tornato nello studio di “Di Martedì”. Nella poltrona accanto c’è Alessandro Di Battista, attivista politico e reporter, ex leader cinquestelle, grande estimatore del magistrato calabrese al quale ha avuto modo di esprimere “stima e gratitudine”.

 

Partendo anche dall’ultimo libro con “Fuori dai confini”, scritto con Antonio Nicaso ed edito da Mondadori, Gratteri torna su quello che rappresenta “la ‘ndrangheta nel mondo e ciò che sta accadendo e che potrebbe accadere dopo la guerra che sta interessando non solo l’Europa, ma quasi tutti gli stati del mondo”.

“Alla fine di questa guerra – dice ancora – ci saranno sul mercato nero molte armi pericolose, sarà un problema per la sicurezza dell’Europa. Non c’è una tracciabilità di queste armi che vengono date all’Ucraina”.

 

Parlando della portata del fenomeno della droga in Italia, Gratteri sottolinea che è “il più grande affare delle mafie nel mondo occidentale. Il 9 per cento del Pil italiano si basa sulla vendita della cocaina: la ‘ndrangheta è la maggiore importatrice di cocaina in Europa. I grossi cartelli colombiani non vogliono essere più pagati in Sudamerica ma in Europa perché qui è molto più facile riciclare, visto che non ci sono norme antiriciclaggio e non c’è un contrasto vero in tutti i paesi europei nei confronti delle mafie”.

 

“Non è vero che le intercettazioni costano troppo come ha detto Nordio, costano 3 euro al giorno”, dice ancora il Procuratore Gratteri. “Ho creato un listino e ho ridotto i costi del 50% con un sistema che è stato adottato il 15 dicembre anche dal ministero della Giustizia, dopo le procure di Napoli e Milano”.

 

E sul tetto al contante: “L’Italia si è adeguata all’Europa, io sono contrario ovviamente: meno contante c’è, meno possibilità per i mazzettari”.

Sulla realizzazione del Ponte sullo stretto Gratteri afferma che “bisognerebbe chiedere a Siciliani e Calabresi cosa ne pensano, alla luce del fatto che “prima del ponte serve l’elettrificazione delle ferrovie”, che l’autostrada Messina-Palermo è una mulattiera e tra Siracusa e Agrigento non c’è autostrada. Chiedete a Calabresi e Siciliani. Hanno bisogno delle stesse infrastrutture che ha la Lombardia”.

 

Parlando di separazione delle carriere, Floris si dice convinto che si debba mantenere una “differenza” per garantire la terzietà del giudice, anche per non “turbare” l’imputato, ma il Procuratore di Catanzaro resta convinto che “spostarsi di Corte d’Appello, fare esperienze diverse, sia un arricchimento. Non ha mai visto un magistrato che prende un passaggio da un avvocato, o un avvocato e un magistrato che vanno a cena insieme? Quelli che fanno brogli, non si fanno vedere assieme”.
Gratteri parla anche dell’abuso d’ufficio: “I sindaci, se vogliono fare i sindaci e sono persone perbene, pensano di amministrare in nome del popolo e per il popolo, non devono avere paura: quando il sindaco ha un dubbio sulla legittimità di un atto, c’è il segretario comunale, che è esperto di diritto amministrativo ed è in grado di valutare”.

Come si affronta la lotta alla corruzione? “In questo momento – spiega ancora – mancano nel Paese 1.600 magistrati, mi spiegate perché è stata fatta la riforma, prima andavano a in pensione a 75? Riportiamo la possibilità di rimanere in servizio su base volontaria a 75 anni, copriamo questo gap di magistrati mancanti. C’è stata gente che ha il senso dello Stato, che ama questo Paese”.