Chiefalo (Lega):’Unità centrodestra non si discute, ma decide Salvini’

Dopo le Regionali in Umbria le prospettive di quelle in Calabria secondo il coordinatore della Lega per l'area di Catanzaro, Antonio Chiefalo

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    di ALESSIA BURDINO

    Il risultato del voto in Umbria è chiaro. I numeri parlano chiaro.  Donatella Tesei ha vinto con il 57,55 per cento rispetto al 37,49 per cento racimolato dal candidato del patto tra M5S e centrosinistra Vincenzo Bianconi. E guardando al risultato delle singole liste, è chiara ed evidente anche l’affermazione della Lega di Matteo Salvini.

    Al voto dell’Umbria, la Calabria guardava con molta attenzione. Perché i risvolti politici, ora, potrebbero essere tanti e diversi.

    Abbiamo cercato di capirne di più con il coordinatore della Lega per l’area di Catanzaro, Antonio Chiefalo.

    Oggi la Lega di Salvini esulta. Si aspettava questo risultato in Umbria? 

    “Certo, per la Lega oggi è un ottimo risveglio dopo una esaltante notte tra dati, proiezioni e risultato finale. Si, mi attendevo, ci attendevamo di vincere ma in realtà abbiamo stravinto probabilmente andando oltre le aspettative. Lega primo partito con una percentuale, 37% circa, di preferenze che, al cospetto del risultato delle recenti europee, dimostra l’intelligenza dell’elettorato il quale non si e fatto condizionare dall’essere la Lega al governo o meno. Questo, a mio avviso, è il dato più significativo”.

    Cosa succederà, ora, in Calabria? Il centrodestra correrà unito? C’ è un nome che aggrega?

    “Il risultato umbro, in verità l’ennesimo, oggi dovrebbe semplicemente suggerire le dimissioni di Conte e l’immediato scioglimento del Consiglio regionale ad opera di Oliverio. Siamo governati dal frutto di una mistificazione che consente di dire che il Paese e la nostra regione siano affetti da una grave forma di inefficienza democratica prima ancora che politica.  Ad oggi in Calabria non sembra in discussione l’unità del centrodestra ma trattasi di decisioni che spettano unicamente al Segretario Federale Matteo Salvini e, in questa prospettiva di assoluta garanzia che il nostro leader offre, solo da egli potrà arrivare una indicazione ove la Lega dovesse appunto avere l’onere e l’onore di “indicare” o suggerire una “figura”.

    Pensa che il governatore uscente possa trarre beneficio da questo risultato in Umbria? 

    “Direi proprio di sì. Lo sconquasso umbro, ex latere coalizione giallo-rossa, imporrà riflessioni e riposizionamenti sia dei gialli che dei rossi con ovvio dispendio di tempo. Proprio questa variabile, oltre al risultato in sé che abbiamo portato a casa ieri, potrebbe essere elemento utile ad Oliviero: staccare subito la spina e prendere in contropiede la sua area per la propria candidatura”.

    Quali sono le prime tre cose che il nuovo presidente della Regione Calabria dovrà fare, secondo Lei?

    “C’è tanto da fare in Calabria. La Lega da tempo, anche per voce di Salvini che negli ultimi mesi ha fatto varie volta visita ai nostri territori, tuona le priorità assolute: sanità, che asciuga quasi 3/4 del bilancio per offrire servizi non degni di una regione italiana, caratterizzata da una domanda sanitaria che ormai regolarmente si orienta fuori territorio; turismo, agricoltura e quindi lavoro, impegnandosi per il superamento della precarietà pubblica e per un vero rilancio dei comparti privati; infrastrutture; ambiente e depurazione. La scommessa tuttavia passa principalmente per il definitivo abbandono del malgoverno e la chiara e altrettanto definitiva posizione, non solo dichiarata, di contrasto frontale e senza tentennamenti nei riguardi della corruzione e della ‘ndrangheta”.

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