Venerdì al museo del rock ritorna il grande Vittorio De Scalzi

Lo spettacolo si intitola "Il suonatore Jones"

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    Non ha bisogno di presentazioni l’ospite che arriverà al museo del rock venerdì 13 dicembre con appuntamento alle ore 20. Accompagnato ai fiati da Edmondo Romano, tornerà a Catanzaro il grande Vittorio De Scalzi. A presentare l’evento è il curatore del museo, Piergiorgio Caruso: “Fondatore dei New trolls, cantante, musicista, discografico illuminato: una personalità fondamentale per l’evoluzione della musica tricolore. Talentacci i New trolls! Nel corso del tempo precursori di tutti i generi musicali: il beat, la canzone d’autore, la psichedelia. Hanno davvero inventato il prog italiano. Si sono concessi un’incursione nella musica melodica senza perdere un’oncia di credibilità musicale. Tutti cantanti, tutti abili sullo strumento. La rivalità tra Vittorio e Nico ha avuto per loro lo stesso benefico effetto di quella tra Lennon e McCartney per i Beatles.

    Lo spettacolo si intitola “Il suonatore Jones”. Fa riferimento all’esperienza avuto da De Scalzi, chiamato da De André alla chitarra per il disco Non al denaro… Non all’amore né al cielo. Quello ispirato a Edgar Lee Masters e arrangiato da Nicola Piovani. Le carriere dei New trolls e quella di faber erano destinate a incrociarsi. Genova era una fucina di talenti con una grande scena musicale. Fabrizio era il cantautore più anticonformista, i New trolls i musicisti più stimati. Inevitabile, ergo, la collaborazione. Senza orario, senza bandiera, il primo 33 giri gode dei testi di De André e del poeta anarco-libertario Riccardo Mannerini, nonché della musica dei new trolls. Capolavoro tra il rock e la migliore musica d’autore. Poetico e profondo, è un disco che ha lasciato il segno. Così come un altro lavoro di 3 anni successivo, Concerto grosso per i New trolls. Esperienza originalissima che riesce a coniugare Jimi Hendrix con la musica barocca. Disco originalissimo non soltanto per il panorama italiano, nato dalla perfetta intesa con Luis Bacalov e con Sergio Bardotti. Idee irripetibili, frutto di un’epoca musicale indimenticabile. Epoca che il museo del rock cerca umilmente di celebrare, invitando personalità che, come Vittorio De Scalzi, hanno tracciato la storia della musica. Post scriptum: è un anno che Rino non c’e più. Vorremmo sommessamente dedicargli questo concerto. Cosi come vorremmo ricordare tutti gli appassionati di musica che, come Nando e Franco, se ne sono andati ancor prima di lui e il cui ricordo ci strugge il cuore”.

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