Parto a domicilio, Talerico: “Presenterò una nuova proposta di Legge”

L'annuncio del consigliere regionale sulla delicata questione

Più informazioni su

Riceviamo e pubblichiamo

Intervengo sulla delicata tematica del “parto a domicilio”, approfittando della recente pubblicazione di una lettera aperta, indirizzata al Presidente Occhiuto a firma di una serie di associazioni di ostetriche e di associazioni femminili in genere.

In effetti, tempo addietro, precisamente nel maggio del 2017, era stata presentata al Consiglio Regionale della Calabria la Proposta di Legge n. 240/X recante “Norme per il parto a domicilio”, che però non completò il suo iter legislativo.

Ritengo, invece, che si giunto il momento di riprendere quella iniziativa, poichè il parto a domicilio può essere un’opportunità reale di scelta sul parto, ovviamente per le gravidanze e parti fisiologici, senza rinunciare al controllo clinico e ai criteri di sicurezza.

La conduzione del parto a domicilio, seguito da ostetriche professioniste, è una scelta conservativa, intima, protettiva e, rispettosa dei tempi e dei bisogni della donna, senza interventi né farmacologici, né strumentali, né manuali, con la sola eccezione di eventuali emergenze.
Detta libertà, assicurata in diverse regioni italiane, quasi tutte del centro nord del paese, in Calabria non è allo stato sostenuta e garantita.

Da una indagine campionaria ormai datata 2015, condotta nelle province di Cosenza e Reggio Calabria sul percorso nascita, emergeva che rispetto a quanto indicato dalle linee di indirizzo nazionali e internazionali i dati calabresi risultavamo essere molto distanti.

Tant’è che in Calabria, il tasso di taglio cesareo arriva sino al 37%, quando il valore raccomandato dall’OMS è intorno al 15%. Dipoi, da una analisi dei dati disponibili contenuti nei Certificati di Assistenza al Parto (Ced.AP), pubblicati sul sito del Ministero della Salute, si evince che i parti a domicilio in Calabria sono stati ogni anno, dal 2002 al 2008, circa lo 0,1% del totale.

Ebbene, è mia intenzione perorare in Consiglio regionale una nuova proposta di Legge, rivisitata rispetto al nuovo quadro normativo e medico-legale attuale, impegnandomi insieme a tutti quei colleghi che vorranno sostenere tale iniziativa, affinché sia presto riconosciuto anche in Calabria la piena libertà di scelta della donna su come e dove partorire.

E’ quindi fondamentale ottenere un riconoscimento normativo e sociale del parto a domicilio, inserendo l’assistenza domiciliare nell’offerta del SSR, con previsione di un rimborso economico per chi ricorre all’assistenza di libero-professionisti.

D’altronde, la pratica del parto a domicilio consentirebbe al Sistema Sanitario Regionale, di realizzare notevoli economie di spesa, oltre che ad integrarsi con la politica di razionalizzazione dei punti nascita in Calabria.
In altre Regioni, il parto extraospedaliero (a domicilio o in case maternità) è già ampiamente normato e attivo e, potrebbe essere l’occasione per ripensare seriamente alla istituzione anche in Calabria delle Case di maternità pubbliche a conduzione ostetrica, rinforzare i consultori garantendo l’apertura di 12 ore, almeno uno in ogni distretto sanitario, demedicalizzando la nascita anche nei reparti di ostetricia e favorendo percorsi differenziati tra le donne sane e quelle con problemi di salute, con l’ovvia conseguenza di evitare di intasare i pronti soccorsi per qualsiasi dubbio o paure che sovviene in gravidanza.

Sarà necessario garantire la necessità di promuovere l’informazione e la conoscenza delle modalità di assistenza e delle pratiche sanitarie attive presso le strutture del Servizio Sanitario Regionale; oltre che di assicurare la libertà di scelta circa i luoghi dove partorire, garantendo le esigenze primarie della sicurezza e della riduzione dei fattori di rischio ambientali, personali e sanitari incidenti sui tassi di morbilità e mortalità materna e neonatale.
Sono tutte proposte che preliminarmente sottoporrò all’attenzione del Presidente Occhiuto, che sono certo saprà valorizzare nell’ambito delle politiche sanitarie in corso di attuazione.

Antonello Talerico
Consigliere Regionale

Più informazioni su