Ecco Maldonado e Biasci. Il dg Foresti: due importanti armi in più

L'ecuadoriano: "Volevo una sfida personale importante". L'ex padovano: "Ci sono tutti i presupposti per far bene"

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Un’altra coppia al tavolo riunioni di via Gioacchino da Fiore: dopo Sounas e Bjarkason presentati ad inizio settimana è toccato quest’oggi a Maldonado e Biasci affrontare microfoni e flash della prima uscita da giallorossi. Freschi arrivi del mercato, il centrocampista ex Catania e l’attaccante prelevato dal Padova, sono stati “svelati” dal diggì Foresti e dal diesse Pelliccioni. «Arrivano qui decisi e questo è l’importante» le parole del dirigente lombardo. Nelle prossime ore toccherà anche a Pietro Iemmello.

«ARMI IN PIU’» – Li si è presentati solo oggi ma quanto avrebbero potuto dare nella semifinale di ieri in coppa. Il rammarico c’è ed è lo stesso Foresti a scoprirlo. «La burocrazia ci impedito di averli prima – le sue parole – avrebbero fatto entrambi comodo». A bloccare Maldonado i tempi lunghi della curatela fallimentare a Catania: beffa nella beffa non sarà disponibile nemmeno lunedì contro il Palermo complice una squalifica rimediata in maglia rossazzurra. «Biasci è un obiettivo che avevamo da tanto – ha aggiunto Foresti – ma il Padova non lo ha lasciato uscire e lo abbiamo potuto abbracciare solo ora». Per il sudamericano contratto fino al 2023, la punta invece si è legata con la formula del prestito con diritto di riscatto.

«PRONTO, MATURO E VOGLIOSO» – E sembrano forti le motivazioni, espresse a parole ma comunicate anche con gli sguardi. «Il Catanzaro mi ha cercato insistentemente – le parole di Biasci – Prima di venire qui ho chiesto ad un po’ di amici che piazza fosse e tutti me ne hanno parlato bene. Avevo anche altre richieste ma ho scelto il progetto: qui ci sono i presupposti per far bene e l’ambizione è alta». A Padova pochi sorrisi quest’anno complice un modulo che per nulla lo gratificava e lo aiutava ad esprimersi. «Non mi si addiceva – la conferma dell’attaccante – sono una seconda punta adatto ad una linea offensiva a due e non per un tridente; la presenza di Vivarini ha inciso nella mia scelta perché ha sempre guidato attaccanti forti ed io arrivo qui nel pieno della mia carriera, voglioso di migliorarmi». Certo la sfida sarà ardua vista la classifica ma niente preoccupa. «Non dobbiamo guardarla ora – dice Biasci – dobbiamo solo fare più punti possibili e andare avanti. La sconfitta di ieri? Si pensa già al futuro».

«NON VEDEVO L’ORA» – E come Biasci anche Maldonado pare mentalizzato sulla stessa via. «Volevo una sfida personale importante e Catanzaro punta in alto – la sua dichiarazione – Ho venticinque anni, voglio mettermi in gioco e so che qui potrò raggiungere traguardi importanti». Il compito che gli sarà affidato non sarà dei più facili: dovrà rimpiazzare Cinelli nel motore e dimostrare di avere la giusta personalità per prendere in mano le redini del gioco. «Ho parlato con Vivarini e mi ha detto cosa si aspetta da me – l’ammissione – In quel ruolo ho tanti compagni e voglio ritagliarmi uno spazio. Conoscevo già Welbeck per i trascorsi a Catania e l’ho chiamato praticamente ogni giorno prima di venire: non vedevo l’ora di essere qui e ora che ci sono voglio misurarmi in campo».

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