Mobilità nell’economia del centro storico. Seconda puntata foto

Più ampia partecipazione alla nuova giornata di informazione e di ascolto voluta dall’Amministrazione

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Una cosa si è appurata in questa seconda Giornata di (in)formazione e ascolto convocata dall’assessore Antonio Borelli sulla “Mobilità nell’economia del centro storico”. Tema ibrido eppure centrale. Ibrido perché la competenza della mobilità non è in capo a Borelli che ha deleghe diverse, attività produttive e turismo in particolare, ma che con quella necessariamente si sovrappongono.

Centrale perché è evidente che muoversi, tralasciamo al momento su come e quando, è intimamente connesso al concetto stesso di centro storico, all’attraversarlo, a sostarci, a camparci, sia detto anche solo in senso economico. Tema ibrido, centrale. E anche difficile.

La cosa che si è appurata oggi. Difficile innanzitutto conciliare il tempo della politica e della ricerca con quella del commercio. Pensavano Borelli e Lorenzo Bertuccio, l’ingegnere esperto in mobilità cittadina, che convocare associazioni e commercianti alle 14,30, orario di chiusura delle attività commerciali, avrebbe giovato alla partecipazione all’incontro. Cosa che effettivamente si è verificata. Il “ridotto” del Politeama si è presto riempito – c’erano anche rappresentanti delle associazioni, dell’zienda di mobilità, dell’Università –  e l’incontro ha avuto inizio. Cosa che non avevano calcolato, Borelli e Bertuccio, era che alle 16 i negozi riaprono. Da qui la fretta manifestata da alcuni di loro ma condivisa dalla maggior parte: “Sì, va bene, ci fornite i dati, ma noi abbiamo bisogno di fatti, di soluzioni, e qui ancora non ne abbiamo sentiti. E dobbiamo aprire i negozi”.

I toni si sono un po’ accesi, è intervenuto ancora Borelli per fare rientrare la discussione sui binari giusti.
L’incontro al “Ridotto”, che ha fatto seguito al primo tenuto in Biblioteca venerdì 5, aveva una sua metodologia partecipativa tesa alla condivisione, anzi per dirla con Bertuccio, già progettista del Pums di Catanzaro – il Pums è il Piano della mobilità sostenibile commissionato dalla precedente amministrazione e approvato dalla presente nel 2023 – alla co-progettazione, per trovare le soluzioni che sul piano della mobilità possono aiutare il risollevarsi dell’economia del centro storico che, su questo tutti concordano, stenta. Non da oggi. E si tenta di scongiurare il non per sempre.

Bertuccio ha rispiegato ciò che aveva detto una settimana fa. I primi incontri, ce ne saranno altri, sono dedicati a individuare gli obiettivi, a disegnare le strategie, e solo in ultimo, a sperimentare le azioni utili a centrare gli obiettivi. La soluzione non è immediata e soprattutto non può essere calata dall’alto. Da qui la necessità di assumere dati, e dare loro l’interpretazione giusta, servirsene come base per un percorso che si concluderà positivamente solo se la sua costruzione sarà condivisa e partecipata.

I dati dicono di una città, Catanzaro, che in pochi anni ha perso il 3,7 per cento dei residenti spesso a vantaggio dei comuni limitrofi, con un indice di motorizzazione tra i più alti in Italia e quindi in Europa, con il 71,6 per cento di auto rispetto a un indice italiano che si ferma al 67,5. Si è pertanto ripetuto l’esperimento già attuato sette giorni fa, attraverso la scansione di un QR Code che sugli smartphone ha consentito al pubblico di rispondere al piccolo sondaggio in tempo reale. Per esempio sui punti di forza e di debolezza, sulle opportunità da sfruttare e sulle minacce da sventare in funzione della rivitalizzazione del centro storico. L’interazione c’è stata anche questa volta, con un pubblico più numeroso e più rappresentativo delle categorie interessate, commercianti e gestori delle attività di ristorazione in primo luogo. Che giustamente, vorrebbero che il centro di Catanzaro fosse abitualmente più frequentato, non solo nelle feste canoniche e nelle serate del fine settimana, che aumentassero le occasioni di incontro, che le strade e le piazze e i vicoli possano diventare il tramite di convivialità e scambio, non solo commerciale ma anche.

Che poi sono le cose cui tiene l’amministrazione che in sala era robustamente rappresentata (individuati gli assessori Giordano e Mongiardo, i consiglieri Buccolieri e Palaia, il presidente Bosco). Oggetto non collimante, come al solito, è l’eterna questione dell’isola pedonale. Anche su questo dovrebbe aiutare lo studio portato avanti dall’ingegnere Bertuccio e dal suo team. Le soluzioni saranno individuate al termine degli incontri.

Intanto un saggio, più suggestioni che soluzioni trasferibili in automatico, sono venute da esperienze riportate in sala da remoto. Da Ginevra, giovane manager di Ioki, un’azienda tedesca che sta facendo cose importanti nel trasporto locale in Italia, a Campobasso per esempio, attraverso lo sviluppo di una piattaforma digitale per un servizio degli autobus a chiamata, soluzione pe ovviare all’uso marginale dei bus su linee urbane in realtà policentriche come Catanzaro. Da Simona manager di UpToGo, azienda di Parma che ha sviluppato una app che garantisce premialità e incentivi a chi acquista ìn centro.

Da Lorenzo manager di Cultra, azienda specializzata nelle soluzioni urbane della mobilità sostenibile, monopattini, cicli e altro ancora. Per dire, insomma, che le azioni, in giro per le città, ci sono già. E ad altre si può arrivare in modo originale a Catanzaro. Solo se si riuscisse a coniugare motivazione di tutti i cittadini, strumenti adeguati, sinergie tra tutti gli attori.

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