Ballantini racconta il tributo a Dalla in scena sabato al Politeama

“Come fosse una seduta psicanalitica – commenta – ripercorro la mia carriera, fin da giovane studente del liceo artistico nel 1980, con colonna sonora le canzoni di Lucio.

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    di Domenico Iozzo

    Ricordare Lucio Dalla visto attraverso il racconto di vita vera di un fan imitatore, giovane pittore in erba, che aveva scelto il cantautore emiliano come soggetto di mille ritratti e rappresentazioni. Dario Ballantini sabato porterà in scena al Politeama il suo “Da Balla a Dalla”, un tributo all’amico e grande cantautore attraverso la rivisitazione, in chiave personale, di parte della sua produzione artistica. In tournee il comico, noto per le sue imitazioni su “Striscia la notizia”, porta sempre con se un pezzo che lo lega alla Calabria: “In scena – racconta a Catanzaroinforma – c’è un separé di legno che realizzò mio padre 35 anni fa. Ancora mi segue per i momenti che riguardano il trucco a vista. Lo portai con me la prima volta in una serata a Cosenza, era facilmente trasportabile in treno. Alla Calabria mi lega anche un altro ricordo, l’ultimo spettacolo che feci prima del mio debutto a Striscia nel 1994 fu proprio a Rossano in occasione di una festa patronale”. Ballantini racconterà minuziosamente i passaggi della carriera di Dalla, cantando con la voce sorprendentemente fedele all’originale e trasformandosi “dal vivo” in lui. “Come fosse una seduta psicanalitica – commenta – ripercorro la mia carriera, fin da giovane studente del liceo artistico nel 1980, con colonna sonora le canzoni di Lucio.

    L’INTERVISTA: Tra musica e parole, spiegherò i testi e il percorso che Lucio ha fatto per arrivare dove è arrivato. Sullo sfondo i disegni dei miei diari scolastici che ho conservato nel tempo e che feci vedere a Lucio. Poterlo conoscere è stato un grande regalo”. Ballantini racconta così un particolare aneddoto di questa amicizia speciale: “Una sera durante una convention, lui era tra gli ospiti, mentre io mi dovevo esibire. E allora facemmo insieme il duo Dalla-Morandi e lui era il Dalla vero”. Cosa manca di più dell’artista Dalla? “La libertà e la creatività – risponde Ballantini – perché oggi si tende sempre ad essere standardizzati in base a cosa chiede il mercato. Lui sperimentava rischiando di perdere chi lo seguiva. Bisognerebbe essere fluidi, come l’arte, e Lucio non aveva grandi vincoli, veniva a cantare anche gratis per un amico”. In attesa di godersi lo spettacolo a Catanzaro, gli impegni non finiscono qui: “Porto in scena a Roma anche l’altro spettacolo su Petrolini – conclude – un grande comico del passato. Un omaggio importante, non bisogna mai scordarsi da dove siamo venuti e cosa questi personaggi ci hanno insegnato inventando tutto prima di tutti. A Striscia invece sono impegnato nelle vesti del premier Conte, ma chissà il prossimo volto potrebbe essere quello di Zingaretti se dimostrerà di essere abbastanza buffo…”.

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